11/11/2017 INCONTRO WANDA MARASCO, terza classificata al premio Strega 2017

11/11/2017 INCONTRO WANDA MARASCO, terza classificata al premio Strega 2017

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NCONTRO WANDA MARASCO, terza classificata al premio Strega 2017

Ho letto il suo libro appena è stato pubblicato e incontrarla per discuterne insieme è stato un vero piacere.
Il libro “La compagnia delle anime finte” lo definirei “una storia di sopravvivenza”. Infatti, narra la vita di Vincenzina vissuta nella Napoli popolare dal dopoguerra in poi, intenta a cercare un riparo all’inferno, in una città martoriata dalla guerra che non ha lasciato nessuno né incolume, né puro.
“Sei venuta dal niente e dalla paura, ma’. Hai incontrato un uomo venuto dalla caduta e dalla viltà, quando la storia aveva già annientato e umiliato gli uomini. In una città dove il mondo migliore era soltanto un sodalizio tra un esercito straniero, il governo nuovo e la malavita.
Salvarsi per lei vuol dire resistere ai tradimenti del marito, e trovare sempre il modo di avere soldi a sufficienza per campare – nell’incubo di una regressione al vuoto della guerra.”
Da editrice posso dire che la scrittura della Marasco è ambiziosa: la cornice narrativa è una specie di lungo testamento spirituale che Vincenzina pronuncia sull’orlo della morte attraverso la voce della figlia. L’aggettivazione è ricchissima e originale al limite dell’imprevedibile, l’uso del dialetto nel discorso diretto e la personificazione degli oggetti lo rendono un libro melodrammatico, parte di quel realismo magico napoletano che va da Eduardo De Filippo ad Anna Maria Ortese, fino a Elena Ferrante.
Marasco sceglie di calcare questo filone, con l’unico rischio di rendere alcune scene un po’ anticate.
“Vincenzina la guardava anche mentre stendeva i panni e quella rispondeva con gli occhi delle bifore bucate. Rispondeva in ogni stagione, una volta soffiando aliti di vento e un’altra con le rondini che entravano e uscivano dalle crepe più profonde. Vincenzina in questo tempo ignorava che la torre sarebbe diventata un cardine della vita e il cielo sopra la merlata la sua coscienza infelice.”
Stefania Spisto

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